La libera professione del giornalista è dominata da una
forza al contempo sconosciuta e familiare: il pensiero unico del giornalismo. E’
un dittatore implacabile che cresce nel chiuso di grandi e piccole redazioni.
Prospera in quei luoghi dove si stabilisce “cosa interessa alla gente”: là, dove
si ignora quanto, su quelle certezze, pesino mode, interessi pubblicitari,
pigrizia, suggerimenti politici.
Negli anni, il pensiero unico del giornalismo evolve e si
modifica, per esercitare un ruolo in fondo subalterno: essere il custode dei
“dogmi” che via via prevalgono nel mondo moderno.
Esempi: il dogma del consumo fine a se stesso e
incessante (anche delle notizie, le quali devono essere una gran massa che
scorre continua e veloce, senza che il giornalista debba più preoccuparsi di
fare ordine). Il mercato che si autoregola. La politica in cui destra e sinistra
non devono distinguersi (altrimenti toccherebbe scendere nel dettaglio dei
valori). La sicurezza che va perseguita sempre, previa un’accurata
selezione…
Il pensiero unico del giornalismo ha cura di mostrare la
saggezza di un adulto che sa stare sempre al passo coi tempi. Per questo si
preoccupa molto di capire i giovani.
Così facendo genera qualcosa di più raffinato del
semplice conformismo. Come tutti i grandi pensieri, esso opera secondo alcuni
canoni. Il canone estetico, per il quale si è considerati in base a come e in
che contesto si appare. Il canone di potere: si vale per quanto si comanda, o
almeno per quanto (e quanti) si rappresenta.
Il canone di stima sociale (più o meno meritata):
nell’informazione si conta finché è attivo il corto circuito della visibilità,
del rimbalzo delle citazioni dentro circoli ben definiti. E infine il canone di
relazione, per cui sei tanto più apprezzato quanto più conosci persone (valutate
secondo i tre canoni precedenti).
Sono usati quasi sempre in simultanea e appaiono più
evidenti quando si tratta di individui che, in base a quei canoni, entrano con
prepotenza, o entrano male, o non entrano affatto nel flusso di ciò che si
considera “notiziabile”.
Da queste provocazioni, il quattordicesimo seminario di
Capodarco muove per svelare i veri tratti di questo sfuggente dittatore del
pensiero. E per verificare la praticabilità della sfida più urgente: quella di
tornare a pensare.
PROGRAMMA
Venerdì 30 novembre
14.00 –
Registrazione dei partecipanti
14.30 – Premio
L’anello debole – Visione di opere premiate o menzionate nell’edizione
2007
15.00 – Interventi
di apertura - Presentazioni
16.00 – Il
pensiero unico si impara da piccoli – Grazia Honegger
Fresco
Dibattito
17.30 - Era
ora! Analisi dell’improvviso successo della tolleranza zero -
Marzio Barbagli
19.30 – Termine dei
lavori – Cena in Comunità
Sabato 1 dicembre
9.00 – “Nomi di
fantasia”: protagonisti delle nuove paure nell’era della sicurezza turbata –
Workshop paralleli
Mamadou
Gabriele
Del Grande, Francesco Vacchiano, Mussie Zerai (Clandestini, rifugiati, nuovi
ghetti, minori stranieri e devianza…)
Wendy
Paola
Monzini, Marco Bufo, Wendy Uba, (Tratta, prostituzione, all’aperto e al
chiuso, strade, scorciatoie…)
13.00 – Termine dei
lavori – Pranzo in Comunità
15.00 – Spunti dai
workshop paralleli
16.00 –
Presentazione della Guida 2008 per l’informazione sociale – Sabrina
Lupacchini, Sonia Postacchini
Intervento di
Walter Dondi
16.30 – Un
mese di DiReS – Stefano Trasatti, Giuseppe
Pace
Spendere
meno, senza essere avari (né pauperisti) - Antonella
Valer
C’è
benessere e benessere… – Christoph Baker
Interventi
di: Loris Ferini, Marco Reggio
Conduce
Giovanna Chioini
20.00 – Termine dei
lavori
20.30 – Cena presso
la Contrada S. Martino della “Contesa del secchio” – Sant’Elpidio a
Mare
Domenica 2 dicembre
9.30 – Saluti –
Presentazioni
10.30 – Il
pensiero unico del giornalismo - Incontro con Giuliano
Ferrara
Conduce
Marino Sinibaldi
Conclusioni di
Vinicio Albanesi
13.00 – Termine dei
lavori
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Con il contributo di:
Coop – BCC – Fondazione Unipolis
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RELATORI
Vinicio ALBANESI – Sacerdote, presidente della
Comunità di Capodarco e dell’Agenzia Redattore
Sociale
Marzio BARBAGLI – Professore ordinario di sociologia
all’Università di Bologna
Christoph BAKER – Nato a Ginevra, padre americano e madre tedesca, studi letterari, vive dall’84 a Roma. Consulente
internazionale, ha scritto vari
saggi sulla critica allo sviluppo tra cui
“Ozio, lentezza e nostalgia” (Emi, 2001-2006)
Marco BUFO – Coordinatore dell’associazione
On the road
Giovanna CHIOINI – Giornalista di
Internazionale,
dove fa parte del comitato di direzione
Gabriele DEL GRANDE – Giornalista dell’Agenzia
Redattore Sociale,
ha fondato l’osservatorio Fortress Europe. Ha scritto il libro “Mamadou va a morire” (Infinito
edizioni, 2007)
Salvo DI MAGGIO – Responsabile dell’area Rom e Sinti
della Comunità di Capodarco di Roma
Walter DONDI – Consigliere delegato della Fondazione
Unipolis
Loris FERINI – Responsabile politiche sociali di Ancc
Coop
Giuliano FERRARA – Direttore de Il
Foglio, conduttore di “Otto e
mezzo” su La 7
Grazia Honegger FRESCO – Insegnante e grande esperta
di scuola per l’infanzia, ha scritto vari saggi tra cui Maria
Montessori, una storia attuale (L’Ancora del Mediterraneo, 2007)
Carlo GIORGI – Giornalista, collabora tra l’altro con
Il Sole 24 Ore,
Famiglia Cristiana
e il Gruppo Espresso. Ricopre anche la carica di direttore responsabile
del mensile Terre di mezzo
Sabrina LUPACCHINI – Centro Documentazione
dell’Agenzia Redattore Sociale
Paola MONZINI – Ricercatrice e esperta di
criminologia, ha scritto Il mio nome non è
Wendy (Laterza, 2007) e
Il mercato delle donne (2002)
Giuseppe PACE – Direttore dell’Agenzia di stampa
Dire
Sonia POSTACCHINI – Centro Documentazione
dell’Agenzia Redattore Sociale
Marco REGGIO – Capo ufficio stampa del
Credito Cooperativo
Enrico SERPIERI – Responsabile per la tematica dei Rom al
Comune di Roma
Marino SINIBALDI – Vicedirettore di
Radio Tre, dove è
anche conduttore del programma Fahreneit
Stefano TRASATTI – Direttore dell’Agenzia
Redattore Sociale
Wendy UBA – E’ la protagonista del libro di Paola Monzini
“Il mio nome non è Wendy”
Francesco VACCHIANO – Psicologo e antropologo culturale,
Centro Frantz Fanon e Università di Torino
Antonella VALER – Docente di economia, ha scritto tra
l’altro il libro “Bilanci di giustizia” (Edizioni Emi) e cura il rapporto
annuale del movimento omonimo, nato nel 1994, che raggruppa oggi più 1.200
famiglie
Mussie ZERAI YOSIEF – Presidente dell’Agenzia Habeshia,
associazione per rifugiati politici eritrei ed etiopi
Giovanni ZOPPOLI – Ha lavorato in vari campi Rom, tra
cui quelli di Scampia a Napoli. Con Maja Celija ha appena pubblicato il
romanzo “Gago” (Orecchio Acerbo, 2007)
Informazioni e
iscrizioni: 0734 681001 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Libri presentati:
- Guida 2008 per
l’informazione sociale (Redattore Sociale 2007)
- Fare comunità - La Comunità di Capodarco,
Vinicio Albanesi (Redattore Sociale, 2007)
- La finanza utile, Paolo Andruccioli e Alessandro Messina (Carocci
2007)
- Il giornalismo sociale, Mauro Sarti (Carocci 2007)
- Allo specchio e altri racconti, Laura Badaracchi (Infinito edizioni,
2007)
L’Anello debole
Premio indetto dalla Comunità di Capodarco per programmi
radiotelevisivi e cortometraggi a forte contenuto sociale. La prima edizione si
è svolta nel giugno 2005.
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Che cos’è Redattore
Sociale
E’ il primo e tuttora unico seminario nazionale di
formazione per giornalisti impostato a partire dai temi del disagio e delle
marginalità. L’obiettivo primario è contribuire alla costruzione di un
giornalismo più “sociale” attraverso l’incontro con testimoni importanti
dell’impegno civile, della cultura, dell’informazione. Registra ogni anno circa
200 partecipanti, per l’80% giornalisti (in gran parte giovani). Dal 1994 le
presenze complessive sono state 2.563.
Tra i relatori finora intervenuti, Svetlana Aleksievitch,
Kevin Bales, Dino Boffo, Ferruccio De Bortoli, Antonio Di Bella, Goffredo Fofi,
Giulio Giorello, Pierre Haski, Ryszard Kapuscinski, Gad Lerner, Enrico Mentana,
Roberto Morrione, Loretta Napoleoni, Gianluca Nicoletti, David Rieff, Paolo
Ruffini, Giancarlo Santalmassi, Marianella Sclavi, Michele Serra, Marco
Vitale.
Per leggere una scheda sintetica e consultare gli atti
delle prime 13 edizioni cliccare qui.
L’Agenzia Redattore Sociale
E’ un’agenzia giornalistica quotidiana fondata nel 2001 e
promossa dalla Comunità di Capodarco. Pubblica un notiziario nazionale in
abbonamento e vari altri servizi gratuiti sui temi del disagio e dell’impegno
sociale in Italia e nel mondo. Il servizio è raggiungibile on line su www.redattoresociale.it.
DiReS
E’ il notiziario unico in cui, dal 25 ottobre 2007,
confluisce il lavoro dell’Agenzia Redattore Sociale e quello del canale
“Welfare” dell’Agenzia Dire (www.dire.it). Può
essere consultato in abbonamento sui portali delle due agenzie e tramite il
sistema Telpress, appunto con il marchio DiReS.