copertina_lill_e_bandieraUn testo di John Berger che, con voce ferma e infinita pietas, si interroga sul destino degli uomini e delle donne che la necessità economica ha spinto a lasciare il luogo d'origine in cerca di riscatto e speranza.

Lillà e Bandiera, protagonisti di una tenera e ardente storia d’amore, vivono a Troia, città mitica e immaginaria, sintesi di tutte le metropoli moderne. Luogo di illusioni e promesse – successo, guadagni, progresso, libertà, emancipazione dal lavoro della terra e dall’incubo della fame – Troia appartiene al sud e al nord del mondo, al suo ovest e al suo est: ricca per i ricchi e i potenti, povera e inospitale per i poveri e i ‘ridondanti’, segmentata, labirintica, feroce.

Discendenti dei contadini e dei montanari che a metà del secolo scorso hanno lasciato il loro luogo d’origine in cerca di lavoro, Lillà e Bandiera sono nostri contemporanei, ma la città-sirena non li prevede e non offre loro sopravvivenza. Lievi come farfalle, abitano per un istante il tempo della Storia e svaniscono, trattati come scarti dal sistema, consolati dal loro amore.

Come ha scritto Anthony Burgess, Lillà e Bandiera “conclude magistralmente” la trilogia Nel loro lavoro, che Berger ha dedicato ai migranti, ai senza terra e ai senza tetto del villaggio globale.

Un amoroso, audace atto narrativo, in cui – riprendendo le parole di Michael Ondaatje – si  sente “la voce di Isaia e Geremia, ma anche la compassione del Nuovo Testamento”.

(presentazione di Maria Nadotti)

 

John Berger, Lillà e Bandiera, Bollati Boringhieri, Torino 2006, pp. 184, € 17.00

 

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