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La violenza sulle donne non è solo un problema delle donne. E' la forma più odiosa di negazione del progresso, della libertà, della cittadinanza. I caratteri di questa violenza travalicano da sempre i confini delle nazioni e delle civiltà.

In questo la violenza contro il corpo e lo spirito autonomo delle donne ha conosciuto una trasversalità di tempi, luoghi, culture. Ciò che oggi rende il fenomeno particolarmente drammatico è la sua diffusione crescente, il valore discriminante che assume nei diversi fondamentalismi e il ritardo, anche delle istituzioni nelle società più avanzate, a cogliere la gravità di una vera e propria emergenza sociale e politica.

Violenza domestica, violenza sessuale, stupro, molestie, tratta, prostituzione forzata, mutilazioni genitali etc.: si tratta di termini entrati almeno in parte nel linguaggio corrente, che tuttavia non suscitano ancora un dibattito sufficientemente avvertito sulle cause profonde di ciò che avviene e si reitera nelle diverse culture e latitudini, nei rapporti familiari più quotidiani come tra estranei, qui tra "noi" come nelle culture "altre", tra tutti i ceti sociali, nelle situazioni di marginalità sociale come all'interno di ciò che appare normalità condivisa. (Tratto da Indagine URBAN "Il silenzio e le parole" - II Rapporto nazionale 2007)

Documenti da scaricare:

- Dati Ministero dell'Interno

- Indagine ISTAT "La violenza e i maltrattamenti contro le donne" (2007)

- Indagine URBAN "Il silenzio e le parole" - II Rapporto nazionale (2007)

- Segretariato Generale dell' ONU - Studi contro la violenza alle donne

- Portale antiviolenza

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