topbaL'orientamento alla responsabilità sociale delle imprese italiane? A beneficio soprattutto dei dipendenti e dell'ambiente. Ignorati i fornitori, poca attenzione viene riservata ai clienti, pochissima alla collettività.  Questo, in sintesi, l'esito della prima ricognizione effettuata sulle 112 aziende aderenti al Network Italiano del Global Compact.  

 

L'iniziativa internazionale, promossa dalle Nazioni Unite, unisce governi, imprese, agenzie internazionali, organizzazioni sindacali e della società civile con lo scopo di promuovere su scala globale la cultura della cittadinanza d'impresa.

Il "perimetro" della cittadinanza d'impresa delle aziende:
- Risorse umane: clima aziendale, diversity management, pari opportunità, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sensibilizzazione delle risorse umane sui temi della cittadinanza d'impresa, stabilità della forza lavoro, sviluppo professionale e valorizzazione delle risorse umane, tutela dei diritti dei lavoratori (32%)
- Ambiente: adeguata informazione, formazione e sensibilizzazione del personale sulle problematiche ambientali, fonti rinnovabili, innovazione tecnologica di processo in termini di sostenibilità, riduzione degli impatti ambientali, riduzione dei consumi, sostegno ad iniziative di promozione della sostenibilità ambientale, tutela della biodiversità, uso responsabile delle risorse (31%)
- Clienti: accessibilità ai prodotti/servizi, consapevolezza dell'acquisto, incremento della qualità del prodotto servizio, innovazione del prodotto servizio (18%)
- Collettività: impegno per la crescita e lo sviluppo sostenibile, sostegno a iniziative in campo culturale, musicale, sportivo e della salvaguardia del patrimonio artistico (10%)
- Governance e sistema di procedure interne: integrazione dei principi della cittadinanza d'impresa nel sistema di procedure aziendale, sistematizzazione in progetti organici e strutturali le iniziative di cittadinanza d'impresa, sviluppo di un sistema di governance improntato sui principi della cittadinanza d'impresa (6%)
- Fornitori: correttezza e trasparenza nel processo di selezione, partecipazione alle positive dinamiche di crescita, promozione della sostenibilità sociale ed ambientale dei fornitori (3%).

Nel complesso, analizzati bilanci sociali, carte dei valori, documenti di reporting, siti internet aziendali, oltre a 27 indicatori relativi a 48 grandi imprese e 64 PMI. Sul sito www.globalcompactnetwork.it  è possibile visionare il dossier completo con l'elenco delle 112 aziende coinvolte, significativa rappresentanza delle aziende che nel nostro Paese sono impegnate sui temi della cittadinanza d'impresa o corporate citizenship (CC).

Delle 112 aziende, solo 50 di esse (32 grandi e 18 PMI) producono sufficiente comunicazione sociale per una adeguata analisi dei programmi e delle attività di cittadinanza d'impresa. In particolare, nelle grandi aziende, l'area organizzativa che se ne occupa è in un caso su tre le Relazioni esterne & Comunicazione, seguita dall'area Finanza & Controllo. Nelle PMI, invece, tale responsabilità è affidata nel 60% dei casi al presidente o all'amministratore delegato (o Chief Executive Officer).
Ancora, solo il 46% delle imprese include i temi della cittadinanza d'impresa nella mission aziendale e, soprattutto, produce una mappa degli stakeholder, strumento raramente utilizzato dalle PMI (lo adottano solo 2 su 18). Poche anche le aziende che esplicitano il processo e i criteri di individuazione degli stakeholder: tali informazioni sono rintracciabili solo nel 35% delle grandi aziende. Ad ogni buon conto, le modalità di coinvolgimento degli stakeholder sono essenzialmente finalizzate ad informare (82%) o ad avviare una consultazione (64%). Rari i meccanismi di inclusione degli stakeholder nel sistema di governance.

I 10 principi del Global Compact e relativa implementazione - Le imprese che aderiscono al Global Compact si impegnano ad integrare nella loro attività 10 principi chiave nelle aree dei diritti umani, degli standard di lavoro, dell'ambiente e della lotta alla corruzione. Dall'analisi delle loro Comunicazioni annuali - strumento attraverso il quale le imprese aderenti al Global Compact informano i loro stakeholder delle attività e dei risultati raggiunti nell'implementazione dei 10 principi - si ricava che solo il 42% delle imprese riesce a rendicontare su tutti e 10 i principi.
In particolare, i tre principi maggiormente rendicontati afferiscono la sfera dei diritti umani (alle imprese è richiesto di promuovere e rispettare i diritti umani universalmente riconosciuti nell'ambito delle rispettive sfere di influenza), dell'ambiente (alle imprese è richiesto di sostenere un approccio preventivo nei confronti delle sfide ambientali) e del lavoro (alle imprese è richiesto di sostenere la libertà di associazione dei lavoratori e riconoscere il diritto alla contrattazione collettiva). Di contro, anche il principio meno rendicontato (assente nel 29% dei casi) attiene al tema del lavoro, ed è il seguente: alle imprese è richiesto di sostenere l'eliminazione di tutte le forme di lavoro forzato e obbligatorio.

Global Compact Network Italia è un network multistakeholder al quale aderiscono 200 organizzazioni, tra imprese (70%) e altre organizzazioni (30%). Tra le imprese, il 34% sono grandi (più di 250 dipendenti), il 46% PMI (da 11 a 250 dipendenti) e il 20% micro con meno di 10 dipendenti (queste ultime non sono state oggetto della ricognizione). Il resto degli aderenti è rappresentato da ONG locali (34%), organizzazioni accademiche (14%), associazioni imprenditoriali (32%), organizzazioni sindacali (2%), fondazioni (3%), enti pubblici (12%), organizzazioni impegnate sulla Corporate Social Responsibility (3%). (Fonte: www.nonprofit.it)


Scarica la  Sintesi dei principali risultati "L'orientamento alla responsabilità sociale delle imprese italiane. Una ricognizione sulle imprese aderenti al Global Compact"

 

 

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